Lo schema corporeo è la percezione (consapevolezza) che ognuno ha del proprio corpo e dei propri segmenti corporei (di sé) in relazione allo spazio, al tempo e all’ambiente circostante.
La completa maturazione dello schema corporeo si attesta intorno ai 10-12 anni.
Per avere un buon schema corporeo è importante avere una corretta immagine corporea.
L’immagine corporea è l’idea del proprio corpo nella mente.
Lo schema motorio è la percezione (consapevolezza) che ognuno ha di un movimento che compie. Normalmente una mancanza di un buon schema motorio è dovuta a una mancanza di un buon schema corporeo, quindi occorrerà lavorare prima su quest’ultimo.
Come si può fare per migliorare lo schema corporeo? Attraverso delle esercitazioni pratiche che migliorano le sue componenti.
Le componenti dello schema corporeo sono:
- Componente sensitiva o sensoriale, che è legata ai sensi, come l’udito, il tatto, la vista e la componente propriocettiva, la quale permette di percepire bene e correttamente i propri segmenti corporei per mezzo dei propriocettori. Ad esempio, un adulto, a differenza di un bambino di 6-7 anni, anche se non sta guardando il suo braccio, conosce la sua posizione, se è disteso oppure piegato. Tanto è vero che, se si chiede a un bambino di 6-7 anni di distendere le braccia verso l’alto senza guardarle, le braccia saranno leggermente piegate. Ciò avviene perché nella sua mente non sta interpretando bene la percezione che arriva dai recettori articolari del gomito. Il bambino pensa o crede che le braccia siano distese, nonostante l’informazione che arriva al suo cervello sia che le braccia sono leggermente piegate. Qual è la differenza tra sensazione e percezione? La percezione è un’elaborazione che un individuo fa dopo aver sentito. Ad esempio, non si può immaginare la sensazione di scottatura se non ci si è mai scottati. Anche per questo motivo i bambini di 6-7 anni hanno una percezione più limitata rispetto ad un adulto, semplicemente per una mancanza di esperienza. A 8-9-10 anni i bambini migliorano molto questa componente dovuta alla maturazione del sistema nervoso;
- Componente vestibolare, che permette di riconoscere la posizione del corpo e dei segmenti corporei e di saperli collocare correttamente in relazione a movimenti di accelerazione e decelerazione angolari e lineari. Ad esempio, essere in grado di gestire la postura del corpo anche mentre si sta ruotando o accelerando o durante i cambi di direzione. A 8-9-10 anni si ha un miglioramento dell’equilibrio e soprattutto della regolazione del tono muscolare (capacità di differenziazione cinestetica);
- Componente gnosico-prassica (saper-fare), che permette di conoscere le proprie potenzialità dell’utilizzo del proprio corpo e dei propri segmenti corporei sia per compiere un gesto motorio sia in quali modi possibili per farlo. Ad esempio, se si deve saltare un ostacolo alto 80 cm, un adulto ha già un’idea se riuscirà a saltarlo o no, perché la componente gnosico-prassica è già consolidata, mentre un bambino di 6-7 anni no. Pertanto, la componente gnosico-prassica è la conoscenza delle potenzialità che permette di capire non solo se si può compiere un’azione, ma anche come e in quanti modi. A che età si consolida? 8-9-10 anni;
- Componente cognitiva-intellettiva, che è legata al controllo volontario e permette di riconoscere in maniera cosciente i propri segmenti corporei sapendo la loro denominazione e di controllare e utilizzare coscientemente il proprio corpo. Ad esempio, un adulto, a differenza di un bambino di 6-7 anni, riesce a distinguere il braccio dall’avambraccio, può nominarlo e collocarlo nello spazio, può organizzare il movimento a seconda della richiesta facendo tutto volontariamente. A che età si consolida? A 8-9-10 anni. A quest’età i bambini riconoscono non solo anatomicamente i propri segmenti corporei, ma anche in movimento, cioè sviluppano la presa di coscienza di come si muovono.
Esercitazioni pratiche rivolte ai bambini di 6-7 anni finalizzate al miglioramento e ottenimento di un buon schema corporeo
Esercitazione sulla componente sensitiva-propriocettiva:
- Gioco delle statuine: i bambini corrono liberi nel campo e quando l’insegnante dice “stop freeze”, i bambini si fermano in una posizione come delle statuine.
Esercitazione sulla componente vestibolare:
- I bambini mentre corrono nel campo, l’insegnante dà l’ordine di fare delle accelerazioni seguite da degli arresti improvvisi su 1 piede. Ripetere lo stesso esercizio facendo fermare i bambini con l’altro piede e poi sulle punte dei piedi.
Esercitazione sulla componente gnosico-prassica:
- Gioco delle capannine con i cerchi: posizionare dei cerchi nella metà del campo in modo che rimangano in piedi. I bambini corrono cercando di passare in mezzo ai cerchi senza farli cadere. Poi, i bambini tornano indietro e passano nuovamente dentro i cerchi in modo diverso su indicazione dell’insegnante.
Esercitazione sulla componente cognitiva-intellettiva:
- L’insegnante ha un foglio bianco di carta tra le mani e in base a come viene piegato, i bambini devono capire ed interpretare quale postura devono assumere o quale movimento devono compiere;
- L’insegnante fa vedere ai bambini dei fogli di colore diverso contenenti posture diverse. Poi, i bambini corrono sparsi per il campo e quando l’insegnante estrae un colore, i bambini devono ricordarsi e assumere la postura corrispondente a quel colore;
- L’insegnante dà degli ordini ai bambini senza parlare, utilizzando dei gesti con degli esempi di quello che devono fare.