La capacità di differenziazione cinestetica

La capacità di differenziazione cinestetica o di regolazione del tono muscolare è la capacità di dosare il tono muscolare (differenziare il dosaggio della tensione muscolare) per compiere un gesto motorio. Si potrebbe semplicemente pensarla come quella capacità che ci permette di graduare la forza e questo la rende importante in particolare per tutti i movimenti di precisione e di coordinazione fine. Infatti, chi ha una buona capacità di differenziazione cinestetica, per esempio, è più preciso nel lanciare o dosare la velocità. La capacità di differenziazione cinestetica si sviluppa a partire…

Continua a leggere

Le capacità coordinative

Le capacità coordinative sono capacità che organizzano, controllano, regolano e trasmettono il movimento e dipendono dal grado di maturazione del sistema nervoso centrale e periferico. Che cosa significa essere coordinati? Un soggetto molto coordinato compie dei movimenti fluidi, precisi e con il minor dispendio energetico. Sono capacità proprie dell’individuo, in parte ereditate geneticamente e in parte migliorabili con l’allenamento. Le capacità coordinative sono suddivise in generali e speciali. Le capacità coordinative generali sono: CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO MOTORIOCAPACITÀ DI DIREZIONE E CONTROLLO MOTORIOCAPACITÀ DI ADATTAMENTO E TRASFORMAZIONE DEL MOVIMENTO Le capacità…

Continua a leggere

Le capacità condizionali

Le capacità condizionali sono delle qualità fisiche che “condizionano” la prestazione sportiva e costituiscono la base per l’acquisizione delle abilità motorie. Sono capacità proprie dell’individuo, in parte ereditate geneticamente e in parte migliorabili con l’allenamento. Le capacità condizionali dipendono dall’efficienza: di tutti gli apparati (locomotore, respiratorio, cardiocircolatorio, articolare ecc.) e sistemi (nervoso ecc.) dell’organismo;dei processi metabolici (meccanismi energetici) che conducono alla produzione di energia indispensabile per muoversi. L’allenamento migliora l’efficienza di questi apparati, sistemi e processi metabolici e quindi di conseguenza le capacità condizionali. Le capacità condizionali sono: LA FORZALA…

Continua a leggere

Le capacità motorie

Ogni individuo ha delle capacità senso-percettive che raccolgono le informazioni dall’ambiente esterno ed interno, le quali vengono elaborate grazie alle capacità intellettive, in modo tale da produrre il movimento per mezzo delle capacità motorie. Il movimento è, dunque, una risposta in conseguenza ad uno stimolo proveniente dall’ambiente esterno e/o interno. Si illustra lo schema con un esempio: un giocatore vede una palla lanciata verso di sé (percezione sensoriale attraverso la vista); il suo cervello elabora il dato della vista, in tutti i suoi possibili elementi: la velocità della palla, la…

Continua a leggere

Lo schema corporeo e motorio, l’immagine corporea

Lo schema corporeo è la percezione (consapevolezza) che ognuno ha del proprio corpo e dei propri segmenti corporei (di sé) in relazione allo spazio, al tempo e all’ambiente circostante. La completa maturazione dello schema corporeo si attesta intorno ai 10-12 anni. Per avere un buon schema corporeo è importante avere una corretta immagine corporea. L’immagine corporea è l’idea del proprio corpo nella mente. Lo schema motorio è la percezione (consapevolezza) che ognuno ha di un movimento che compie. Normalmente una mancanza di un buon schema motorio è dovuta a una…

Continua a leggere

Trazioni alla sbarra giro della morte

Vuoi dare uno stimolo diverso ai tuoi dorsali? Vuoi incrementare il tuo numero massimo di ripetizioni? Allora prova a fare il giro della morte nelle trazioni alla sbarra!Si tratta nel fare 4 giri con le seguenti serie: • 1rip Rec10” • 2rip Rec10” • 3rip Rec10” • 4rip Rec10” • 3rip Rec10” • 2rip Rec10” • 1rip Recupero tra i giri 2′ Quando riuscirete a completare 4 giri, allora potete passare alla versione avanzata: • 1rip Rec10” • 2rip Rec10” • 3rip Rec10” • 4rip Rec10” • 5rip Rec10” •…

Continua a leggere

Evoluzione del concetto di tempo nei bambini tra i 6 e i 10 anni

Se si dice ad un bambino di 5 anni che alle quattro del pomeriggio si va al parco, lui risponderà: “andiamo adesso, andiamo adesso”, in quanto il bambino non ha ancora maturato la percezione temporale. Quando un bambino comincia a distinguere le ore, i minuti e i secondi? Intorno ai 7-8 anni. Per arrivare a questo tipo di percezione, ci sono dei passaggi precedenti importanti. La prima scansione temporale che avviene naturalmente con la crescita è basata sui bisogni primari, cioè la fame e il sonno. Poi, il bambino man…

Continua a leggere

Evoluzione del concetto di spazio nei bambini tra i 6 e i 10 anni

I bambini di 6-7 anni non hanno ancora sviluppato la percezione dell’occupazione spaziale, tant’è vero che quando gli si chiede di mettersi in ordine sparso, si metteranno tutti agglomerati, oppure se gli si chiede di correre in ordine libero nel campo, ad un certo punto, si metteranno tutti in fila e faranno una corsa a serpentone. L’organizzazione dello spazio è un processo che si sviluppa naturalmente con l’evoluzione del bambino, ma l’insegnante può far sì che questa percezione spaziale venga rinforzata ed appresa nel migliore dei modi. Per mezzo del…

Continua a leggere

Pedagogia del corpo: sintesi

La pedagogia del corpo comprende tutte quelle pratiche che permettono di affinare la sensibilità di percezione del proprio corpo, anche di parti del corpo meno sensibili. Una buona percezione del proprio corpo influenza positivamente la relazione del proprio corpo con gli altri e l’ambiente. Per avere una buona percezione del proprio corpo (schema corporeo) è molto importante avere un’ottima consapevolezza del proprio corpo, cioè avere nella mente un’idea corretta del proprio corpo (immagine corporea). Pedagogia del corpo significa anche saper leggere e utilizzare il linguaggio corporeo, ovvero tutto ciò che…

Continua a leggere

Lo sport inclusivo

In passato i disabili venivano esclusi dallo sport e solo a partire dal 1960, in Italia, con le prime Paraolimpiadi, i disabili con disabilità fisica cominciarono a praticare sport speciali concepiti solo per loro. Successivamente, anche i disabili con disabilità intellettiva, dal 1986, in Italia, grazie ai primi Special Olympics (Giochi Olimpici Speciali), cominciarono a praticare sport. Pertanto, si riconosce a tutti i i disabili il diritto alla pratica sportiva in modo separato. Con la nascita dello sport inclusivo, invece, i disabili cominciarono a praticare sport insieme ai normodotati. Lo…

Continua a leggere